Le elezioni Comunali di Genova stanno assumendo caratteristiche anomale. Di norma, il successore del Sindaco in carica che lascia, viene considerato il candidato da sfidare. Ciò, per molti motivi tecnici che non è possibile riassumere in questo breve articolo. Per gli stessi motivi il candidato ufficiale dello schieramento “sfidante” assume il ruolo implicito di principale contendente alla carica di sindaco.
Per tutta una serie di errori di impostazione tecnica ciò non è avvenuto. Il candidato di Cdx ha subito richiesto confronti con la candidata del Csx, azione tipicamente assunta da chi è chiamato a recuperare del terreno elettorale.
In questo caso, è noto, il candiato di Cdx è partito subito in svantaggio nei sondaggi e ciò lo ha spinto, per cercare il recupero, a richiedere più volte incontri e faccia a faccia mai concessi dalla Salis. Tali scelte hanno evidenziato implicitamente la difficoltà del candidato del Cdx facendogli assumere le connotazioni del candidato “sfidante” , concedendo a quello del Csx la percezione pubblica di essere “il candidato da battere” e di fatto ribaltando gli schemi ordinari.
Un errore tecnico grossolano probabilmente da addebitare ai tattici che seguono la campagna Picciocchi che rischia di compromettere le reali possibilità di recupero. Il problema di fondo rimane il “jetstream” come viene chiamato dai tecnici elettorali che consegna alla Salis fin dal primo momento la palma di potenziale vincitrice senza mai la reale impressione che il candidato del Cdx possa davvero insidiarla. Anche la campagna stessa presenta peculiarità anomale che dovrebbero fare riflettere i tecnici elettorali almeno fino a quando ci saranno margini di azione.
Rimane un errore di fondo con il conseguente ribaltamento della mappa psicologica della competizione, che sta condizionando le successive impostazioni dei rispettivi candidati.