Chi fa sondaggi lo sa bene. La percentuale di astensionismo è un elemento sempre più ingombrante e non solo in Italia. Le democrazia mature, hanno al loro interno quote crescenti di cittadini che non esprimono preferenze. Dal punto di vista del tutto tecnico, ciò rappresenta una forte incognita in quanto la massa di elettori disponibile a decidere all’ultimo momento cresce inevitabilmente.
La difficoltà spesso è proprio lì: sapere interpretare le scelte potenziali di coloro che, sempre più numerosi, non hanno idee chiare, spesso solo 24 o 48 ore prima del voto.
In questa situazione è più che mai decisivo il serbatoio degli indecisi, pari al 34%, che è formato dagli “spettatori” (disinteressati) della politica, che non seguono e neppure hanno il minimo interesse.
Pur essendo in questo “status”, alla fine saranno il fattore decisivo per tutti gli esiti elettorali; ecco perché la comunicazione politica si sta specializzando proprio nell’azione motivazionale di questa categoria di cittadini, sempre più decisivo pur non volendolo.